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(Rick Riordan) NACHOS POST-GUERRA - Una scena tagliata da EROI DELL'OLIMPO, [Rick Riordan] [Traduzione Ita]

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view post Posted on 19/4/2020, 15:01
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RICK RIORDAN
NACHOS POST-GUERRA
(Eroi dell'Olimpo) Scena tagliata.

[FONTE]


Spero che voi tutti stiate bene e al sicuro! Recentemente ho rispolverato i miei archivi e mi sono imbattuto in questo piccolo trafiletto che avevo scritto nel 2014, poco dopo che era uscito "Il Sangue dell'Olimpo". Avevo scherzato con i fans sul fatto che non avrei potuto concludere l'ultimo libro senza una scena finale in cui i sette semidei si sarebbero seduti ad un tavolo a mangiare nachos per ben cinquecento pagine.
Sapevo anche che i fan avrebbero pianto leggendo "Il Sangue dell'Olimpo" (per via di molte ragioni), ma sopratutto perché sarebbero tornati i Punti di Vista che avevano dato il via alla serie: Jason, Piper e Leo. "Ma niente Peeeeercy? Niente Annabeth? Waaaaaaa!" Eh, già. È stato intenzionale. Era questo il punto, che Percy ed Annabeth dovevano allontanarsi dai riflettori e lasciare che gli altri eroi facessero la propria parte. Fare un passo indietro può spesso essere difficile tanto quanto farne uno avanti.

Comunque sia, ho scritto questa piccola scena dove i sette semidei sono di nuovo insieme dopo che la battaglia contro Gea è finita, e stanno a tutti gli effetti seduti ad un tavolo a mangiare dei nachos, chiacchierando appunto dei temi che vi ho appena accennato. Non ho mai portato a termine questa parte, e non posso promettere che sia ancora coerente con le storie uscite in seguito negli anni successivi, ma immagino che a molti di voi possa far piacere venire a conoscenza di tali retroscena, specialmente in questo periodo in cui siamo quasi tutti costretti in casa.

Fate i bravi e rimanete al sicuro. Un giorno, prima o poi, avremo di nuovo la possibilità di sederci tutti insieme intorno ad un tavolo a mangiare dei nachos!


Nachos After the War


"Preparatevi," ci avvisò Leo. "Questi piccoletti possono essere piuttosto pericolosi."
Pose una ciotola di nachos nel bel mezzo della tavolata. La scodella era ricolma di tortilla croccanti, ricoperte di formaggio fuso e spolverate con del peperoncino. Gli altri sei semidei si inclinarono in avanti per poter studiare meglio la loro nuova sfida.
"Per quale sarebbero così pericolosi?" si azzardò a chiedere Frank. "Potrebbero esplodere o qualcosa del genere?"
Hazel aggrottò la fronte. "Leo, ti prego, dimmi che che non ci hai versato del sangue di gorgone per insaporirle."
"Nah, sono solo dei semplici nachos. Ma il peperoncino che ci ho messo proviene dai giardini della cabina di Demetra. Li hanno tirati su in modo che risultassero super-piccanti. I migliori che abbia mai provato."
Piper afferrò uno dei nacho tirandolo fuori dalla pila. "Sono vegetariani?"
"Ma certo, bellezza. Mi è pianto il cuore a non poter usare i fagioli fritti nel lardo, ma per te, questo ed altro. Ora, per quanto riguarda la vera sfida..."
Leo tirò fuori un vasetto di salsa verde e piccante. "Ecco la speciale salsa color ottanio alla Valdez. Così sì che la situazione si farà scottante."
"Fatti sotto." Percy si sfregò le man. "Adoro il piccante."
Annabeth sollevò un sopracciglio perplessa. "Dopo aver bevuto dal Flegetonte ne sei ancora così sicuro?"
"Beh, io ci sto," si aggiunse Jason. "Fatevi sotto, prima che si freddino."
"Oh, non succederà," lo rassicurò Leo facendo scatenare una fiammata dalla mano. Riscaldò la cima della montagna di Nacho. "Ecco qui. Pronti e serviti."
I semidei iniziarono a prendere nachos dalla ciotola e li inzupparono nella salsa color ottanio alla Valdez.
Era un piacevole pomeriggio al padiglione della cena. Molti dei campeggiatori si stavano attardando, indaffarati dalle loro attività estive – classi di tiro con l'arco, rampicata sulle pareti rocciose, il canottaggio nel lago. Nelle stalle, Arion si stava sgranocchiando alcune pepite d'oro, riprendendosi dal viaggio che aveva intrapreso dal Campo Giove per condurre fino a lì Hazel e Frank.
"È strano che mi manchi la Argo II?" si domandò Jason.
"Nah." Percy prese un pezzo di peperoncino e se lo lanciò nella bocca. "Abbiamo passato dei bei momenti su quella nave. Per lo meno, quando non stavamo rischiando di morire."
"Cioè, praticamente sempre," puntualizzò Annabeth.
Piper sospirò con lo sguardo puntato verso il Long Island Sound. "Già, bei momenti."
Hazel tirò un diamante contro Leo. L'oggetto rimbalzò contro la maglietta del ragazzo. "Non riesco ancora a credere che tu ci abbia fatto credere che fossi morto."
"Beh, primo," sbottò Leo, "Ero a tutti gli effetti morto. Secondo, sono tornato il prima possibile. Ogigia è tipo... molto lontana. Sono solo felice che non siano passati secoli. E terzo, vi ho preparato dei nachos. Questa è la migliore offerta di pace a cui sono riuscito a pensare."
"Sei sicuro di non poter restare?" Chiese Jason. "Voglio dire, amico, hanno tutti bisogno di te qui."
"Lo apprezzo," disse Leo. “Ma Calipso vuole vedere il mondo. E io voglio mostrarglielo."
Percy si schiarì la voce, come se il pezzo di peperoncino di prima gli fosse andato di traverso. "Dunque... lei dov'è?"
“Festus l'ha portata a Manhattan per il pomeriggio. Ha pensato che sarebbe stato più facile per me, darmi la possibilità di avere un po' di tempo da passare con voi ragazzi. Inoltre, vuole vedere la città. "
Frank grattò via il formaggio dal suo nachos. Era nei momenti come quello che odiava essere intollerante al lattosio. "Quindi dove andrete? Verrete a visitare il Campo Giove. So che Reyna sarebbe molto felice di vedervi."
Leo rise. "L'ultima volta che ho fatto visita al suo Foro ho quasi rischiato di farlo esplodere, ma grazie. Magari prima o poi verrò. Non so. Non abbiamo pianificato nulla. E non nego che così mi piace di più."
Percy non poté fare a meno di notare uno sguardo molto felice e sognante sul volto di Leo. Era felice per lui, ma anche un po' triste.
"Mi sento così inutile," disse Percy. "Voglio dire... la battaglia finale con i giganti e Gea. Nessuno ha sentito come se non ci fossi neanche?"
"È questo il punto, Testad'alghe." Annabeth sorseggiò un po' di limonata.
"Che sono inutile?"
"No, il tuo difetto fatale... ma madre ti ha avvisato a riguardo. Anche Kymopoleia te lo ha fatto notare. Te lo sei sentito ripetere per anni. Per salvare un amico, sacrificheresti il mondo. Non riesci proprio a tirarti indietro se qualche tuo amico è nei guai."
“Sì, ma…”
“Amico,” lo interruppe Leo. “So che è difficile, ma questa volta devo dirlo – riuscire a separare Gea dal terreno, farla saltare in aria, rischiare la mia vita. Se solo te ne avessi parlato...”
Percy sospirò. "D'accordo. Avrei cercato di fermarti. O almeno di aiutarti. O comunque avrei fatto qualcosa."
"Ed era questo che Gea voleva – metterci l'uno contro l'altro, che discutessimo tra di noi." Leo prese un altra tortilla dalla ciotola. "La tua grande sfida è stata farti da parte, restare indietro, non fare l'eroe. Lasciare che io facessi ciò che andava fatto."
"Non è stato per niente eroico," brontolò Percy.
"Ed è proprio questo il punto," concordò Piper.
"È lo stesso anche per me," disse Annabeth. “Il mio difetto fatale è l'orgoglio. L'ho scoperto da quando siamo salpati con l'Argo II. Penso sempre di poter risolvere ogni problematica cui vado incontro. Ma non posso. Ho avuto bisogno dell'aiuto di Piper. Ho avuto bisogno di accettare che le altre persone agissero al posto mio, che corressero gli altri il rischio, che risolvessero il problema quando io non potevo. Percy... abbiamo già avuto la nostra dose di problemi."
"Ad esempio, nel caso del tartaro Tartaro," ricordò lui.
"Sì, ma la fine dei giochi – a quella ci dovevano pensare Jason, Piper e Leo. Così come era iniziata, così doveva finire. Dovevamo fare un passo indietro e lasciare che accadesse ciò che doveva accadere. Questa è stata la nostra ultima grande sfida."
"Sto solo dicendo che sono rimasto un po' deluso, tutto qui."
Hazel sorrise. "Un giorno, quando scriveranno di noi, scommetto che i lettori diranno la stessa cosa. Parleranno di come l'ultima grande sfida di Percy Jackson ed Annabeth Chase... sia stata quella di farsi indietro e di non affrontare la sfida. Magari chi lo leggerà dovrà affrontare la stessa situazione. C'è sempre un momento in cui bisogna farsi indietro."
Percy si ritrovò a sorridere. "Hazel, hai fatto davvero molta strada da quel giorno al tunnel di Caldecott. E guardati adesso: centurione, maga, una vera spaccaculi a tutto tondo."
Hazel sollevò gli occhi al cielo. "Beh, tu resti comunque il più potente e spaventono semidio che io conosca, Jackson. Quello che voglio dire è che... è per questo che per te è difficile non essere al centro di ogni battaglia. Ma è questo che devi accettare. E questo non significa che non ti ritroverai a dover affrontare ulteriori battaglie in futuro."
"Oh, per favolre," brontolò Percy. "Spero di riuscire a finire le superiori prima. Ho decisamente bisogno di un po' di relax."
"E di passare un po' di tempo di qualità con la tua ragazza," aggiunse Annabeth.
"Giusto."
"Ehy," si aggiunse Frank. "Hai più rivisto tua madre? Ricordo che quando eravamo in Alaska, avevi provato a chiamarla."
"Oh, sì, l'ho vista," rispose Percy. "Lei... beh, sapeva che stavo bene. Le ho spedito qualche lettera tramite gli spiriti dei venti, e poi un messaggio iride dopo la battaglia. Ma quando sono tornato a casa, cavolo, credo mi abbia addirittura spezzato qualche osso nell'abbracciarmi. Ma sta bene, comunque. Mia madre è una donna molto forte. È anche riuscita a terminare il suo primo romanzo."
"Grandioso," commentò Jason. "Uh... il romanzo non parlerà mica di te, vero?"
Percy si accigliò. "Non me lo vuole dire. Devo dire che la cosa mi preoccupa. Il fatto che non me lo vuole dire e il sorrisetto che mi ha rivolto il mio patrigno Paul... Non saprei. Ha detto che vuole che sia una sorpresa."
"Uh-oh," disse Piper. “Beh, se verrà pubblicato e diventerà un bestseller, posso darti alcuni consigli su come comportarsi con un genitore famoso. Non è poi così facile e divertente."


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4 replies since 19/4/2020, 15:01
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view post Posted on 19/4/2020, 15:18
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Ringrazio misterpurè! per avermi segnalato l'articolo e per avermi suggerito di proporvene qui la traduzione per intrattenervi anche solo un pochino durante questo periodo difficile di quarantena.
Spero che voi e i vostri cari siate al sicuro, in modo da potervi godere in modo tranquillo la lettura di questa scena.
Vi è piaciuta? Non vi è piaciuta?

Io, personalmente, ho apprezzato molto il finale effettivo de "Il Sangue dell'Olimpo" - anche se mi pare di capire che i finali aperti non incontrino il favore di molti. Quindi avrei lasciato il tutto così, senza aggiungere cose. Ma non si può avere tutto dalla vita e comprendo che a molti invece incuriosiva sapere canonicamente come le cose sarebbero continuate poi per i personaggi (anche se...)
Anche se abbiamo dovuto rimetterci Jason... e vabbeh. ┰ω┰
Quindi questo capitoletto in più, anche se sembra essere stato scritto più che altro per scherzo, non mi ha entusiasmata molto. Sopratutto per quanto riguarda il cliché del libro scritto da uno dei personaggi. (〜 ̄▽ ̄)〜

Voi invece cosa ne pensate? Vi piace l'idea della tavolata dei nostri magnifici sette a mangiare nachos e a condividere confidenze sui propri punti di vista mancanti riguardo l'Ultima Battaglia?
 
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view post Posted on 19/4/2020, 17:55

Dolcino

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grazie a te Pandora per averlo tradotto malgrado i tuoi impegni!



Che dire di questo capitolo mancante? Ricorda tanto il primo avengers quando toni stark invita tutti a mangiare dei nachos.
Chiaramente è un capitolo scritto molto dopo (risale alle fatiche di Apollo) perchè Riordan ha già in mente l'evoluzione dei personaggi e ha ribadito, se ce ne fosse ancora bisogno, che il progetto semidei Jackson e co. è ormai chiuso.

Lui scrive storie dove gli eroi compiono un processo di formazione. I ragazzi dei nachos sono adulti consapevoli e ogni tentativo di farli tornare risulterebbe un nutile allungamento di brodo.

Le più belle storie hanno una fine (aperta o chiusa che sia...non importa)
Ce le siamo godute!
 
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view post Posted on 19/4/2020, 19:21

Dolcino

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Grazie mille per averlo tradotto
 
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view post Posted on 1/9/2020, 21:52

Dolcino

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Grazie mille! è sempre bello leggere Riordan... Non mi è dispiaciuto dai
 
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